lunedì 28 dicembre 2020

Il nostro posto di Miriam Tocci - RECENSIONE

Titolo: Il nostro posto


Autore: Miriam Tocci


Serie: No serie


Data di pubblicazione: 06 ottobre 2020


Pagine: 346


Genere: Romantico, Music Romance


Narrazione: Terza persona, POV alternato 


Finale: conclusivo


TRAMA

Erin è carismatica e sicura di sé. A Roma, è il direttore creativo di un’agenzia pubblicitaria irlandese. Nella vita privata, però, si sente fuori posto e si consola con la musica e l’affetto delle sue spassose amiche: Elena e Lisa. Una sera, in un locale della movida romana incontra Kian, un famoso cantautore irlandese. Bello e affabile, è sempre circondato da donne. La musica è la sua vita, ed è stato proprio un calo d’ispirazione a portarlo nella Città Eterna. L’attrazione fra i due è immediata e passionale, ma il peso di un passato rimasto a lungo nascosto crea in Erin incertezze. Anche lei ha nel sangue l’Irlanda, e un viaggio di lavoro a Dublino la porta a scoprire di più sulla propria vita.


PERSONAGGI

Lei (2020)... Erin Berardi è affettuosamente soprannominata la Miranda Priestley italiana dalle sue amiche, essendo una severa direttrice artistica della sede romana di un emittente irlandese, che si occupa di media e pubblicità. Erin ha 32 anni, capelli rossi e occhi verdi, un abbigliamento sempre impeccabile e carattere rigido e altero...o così può sembrare all'apparenza. In realtà è una ragazza sola e persa, che ha paura di fare gli stessi errori compiuti dalla madre e di sprofondare nel baratro della depressione. La ragazza è, infatti, sola per scelta, essendo che le sue esperienze romantiche finiscono sempre nel peggiore dei modi e soprattutto essendo incapace di lasciarsi andare. Questo però cambierà una sera di fine estate, in cui viene stregata da un cantautore straniero che con la sola musica riesce a entrare nella sua anima. Proprio questa sera inizierà la vera vita di Erin.

Lui (2020)... Kian Murphy, cantautore e musicista pop folk irlandese, si trova a far fronte a un periodo di blocco, che lo impaurisce e lo fa riflettere con terrore su cosa la sua vita sarebbe senza la musica. Si reca a Roma per prestare la sua immagine a una pubblicità, gestita dall'agenzia pubblicitaria per cui lavora la bella donna che ha incontrato una sera in un locale e che lo ha attratto in maniera magnetica da allora. Kian ha corti capelli biondo fragola, barba curata, lineamenti da modello e occhi di un blu profondo. Ha 33 anni e una impossibilità cronica di mantenere segreti e di non impicciarsi nella vita degli altri per migliorarla, dove loro possono essere ciechi.

"La felicità è uno stato dell'anima. Non si può fingere e non richiede sforzo. Arriva nella forma più giusta e nel momento più inaspettato, specialmente quando si desidera da tanto, tanto tempo. Smetto di avere paura, abbracciarla e lei abbraccerà te."

 

Lei (1984)... Stella Berardi, cresciuta in una famiglia nobiliare, ha sempre cercato la sua libertà, senza mai trovarla davvero, senza mai trovare davvero la pace con sé stessa. Ci racconta la sua vita attraverso delle memorie scritte negli ultimi anni della sua vita, quando a causa della malattia stava ormai perdendo lucidità e contatto con la realtà. È stata una ragazza allo stesso tempo forte per le scelte che ha preso, ma troppo debole perché queste sue decisioni potessero arrivare a apportare i cambiamenti necessari alla sua vita. La storia di Stella è struggente, commovente e allo stesso tempo bellissima e capace di lasciarti una sensazione agrodolce.

Lui (1984)... Gavin Doyle musicista che Stella incontra una lontana sera al teatro dell'opera e che, con la musica sprigionata dal suo violino, riesce a legarla alla sua anima. Gavin è una delle persone più tenere mai esistite e è stato protagonista di un grande amore, un amore sconfinato che ha condizionato, anche senza volerlo tutta la sua vita. 

"Quel figlio, che poi scoprì essere una figlia, era frutto dell'amore, l’amore più grande che avessi mai provato. E non poteva essere lei a pagare con la vita le scelte sbagliate sei suoi genitori, ne essere sacrificata per rimediare al destino mio e di Gavin."


LA MIA OPINIONE

'Il nostro posto' è il primo libro di Miriam Tocci in cui mi imbatto ed è stato una piacevole scoperta. Per riassumere in poche parole cosa ha suscitato in me, posso dire semplicemente che è un libro bellissimo, dove si parla di amore, nella sua forma più vera e pura e che traspare da una serie di diversi rapporti con sfumature differenti. Che sia presentato come un'amicizia, il rapporto di un genitore con il proprio figlio o come amore romantico tra un uomo e la sua donna, traspare in modo chiaro e bellissimo e l'autrice ha fatto un ottimo lavoro nel presentarli colpendo in pieno  i sentimenti del lettore. La parola che mi viene immediatamente in mente per identificare e descrivere questo libro è tenerezza, sia nel modo di scrivere dell'autrice, che nei dialoghi e nei personaggi, in particolare in Kian che è caratterizzato dalla capacità di leggere Erin con un solo sguardo e di una particolare sensibilità. 

Il romanzo contiene la narrazione di due storie d'amore, quella ai giorni d'oggi, tra Erin e Kian e quella del passato, una storia per certi versi simile a quella principale per la sua intensità e profondità, ma per molti versi diversa, che vede protagonisti Stella e Gavin e che ci viene narrata ripercorrendo le memorie scritte dalla ragazza. Entrambe le storie hanno due elementi importanti che le accomunano: la splendida Irlanda con le sue tradizioni e la capacità di comunicare attraverso la musica. 

Ho trovato che anche la trama non seguisse i soliti cliché tipici del romance, anzi man mano che, avanzando nella lettura, mi facevo delle idee sulla narrazione, queste subito erano 'distrutte' da svolte, che pur non essendo particolarmente avventurose o sensazionali erano inattese; e questo è sicuramente un punto a favore del libro, che gli permette di spiccare tra libri uguali l'uno dall'altro. Dove solitamente si mettono le basi per un litigio epico con separazione dei protagonisti, che si riappacificano solo dopo qualche capitolo, qui c'è l'adorabile personaggio maschile che riesce sempre a disattendere quello che penso farà. Infatti al posto di liti sensazionali, c'è il dialogo più aperto, una bellissmia variante alla classica trama dei romance. La relazione tra i due procede in modo lineare e tranquillo, svolta diversa anche in questo caso, dai soliti libri e apprezzata proprio per questo. 

Inoltre, come non spendere qualche parola parlando anche delle location. Ora prima che io mi dilunghi in elogi, dovete sapere che fra i posti che in assoluto preferisco sulla terra ci sono la nostra capitale e la splendida Irlanda e entrambe hanno un posto speciale nella narrazione del racconto. Adoro come l'autrice ha presentato Irlanda, parlando anche delle sue tradizioni, della lingua, della tradizione musicale e molto altro e mi è piaciuto scoprire di più sull'affascinante rito handfasting, rito matrimoniale neopagano utilizzato nella terra verde.

Per quanto riguarda la narrazione è stata scorrevole ma non delle mie preferite essendo fatta tutta al passato e in terza persona, che io non amo in genere. Nonostante tutto svolgimenti e dialoghi sono molto veloci e piacevoli da leggere. Il tempo della narrazione è ottimale e la scelta fatta dall'autrice nella creazione della rosa dei personaggi è perfetta. I protagonisti sono due giovani determinati nel portare a termine nel miglior modo ciò che fanno e innamorati delle loro attività, sono entrambi stati segnati da un infanzia complessa e che li ha forgiati in persone forti, ma dove Erin è altera e chiusa in sé stessa, Kian è sensibile e empatico. 

"Mia madre voleva che io crescessi forte e decisa, lo ha anche confermato in quelle pagine, invece mi sento una vigliacca. Sul lavoro sembro Terminator, prendo per il bavero gli uomini della mia vita, mettendo in chiaro limiti e confini come se non mi costasse nulla. Ma, quando si tratta di affrontare il dolore e i ricordi, mi rannicchio in un cantuccio, sperando che perdano interesse per me, come fossero le belve e io la preda."

Anche gli altri personaggi, sono avvolti da un aura eterea e quasi magica (sarà l'atmosfera irlandese?). Mentre il protagonista che in assoluto avrei voluto colpire con una forchetta molto appuntita è Enzo, dio quanto ho odiato il suo personaggio!

Per concludere, un libro molto bello che tocca i sentimenti più profondi e che ti ruba in modo definitivo un pezzetto di cuore. Consiglio a tutti la lettura di questo capolavoro di Miriam Tocci.

"Fate in modo che il vostro amore diventi una bella musica. Fatelo crescere, prendetelo armonioso e sonoro. E non perdete neppure un istante prezioso del tempo che vi è stato concesso per stare insieme."

 

VOTO

5.5 (sublime)

2 (malizioso)